Cosa fare se l’acqua calda della caldaia non è costante
Se l'acqua calda della tua caldaia non è costante, le cause potrebbero essere diverse: scopri di più
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Uno dei problemi più frequenti che possono interessare la vostra caldaia o scaldabagno a gas, soprattutto le cosiddette caldaie a produzione istantanea (dunque non ad accumulo, come ad esempio un boiler elettrico) è quello di non fornire acqua calda in maniera costante. La produzione di acqua calda, alla giusta temperatura e quantità, è una delle funzioni fondamentali per cui caldaie e scaldabagni vengono ovviamente progettati.
Ritrovarsi sotto la doccia con l’acqua calda che improvvisamente diventa gelida oppure ha inaspettate oscillazioni di temperatura può essere molto spiacevole. Quando succede, questo è sicuramente dovuto ad alcuni possibili problemi. Vediamo ora quali possono essere le cause e in quali casi è possibile risolvere il problema in autonomia, quando invece è necessario l’intervento di un tecnico specializzato o se addirittura non sia il caso di acquistare direttamente una nuova caldaia a condensazione, in modo tale da ridurre contemporaneamente i vostri consumi in bolletta.
Acqua calda della caldaia non costante: cause principali
Le principali e più probabili cause di una palese anomalia nell’erogazione di acqua calda da parte della vostra caldaia o scaldabagno possono essere:
- pressione bassa. Se l’acqua in ingresso ha scarsa pressione oppure se è la pressione interna alla caldaia a essere troppo bassa, la caldaia non funzionerà correttamente. Si ricorda che la pressione deve essere mantenuta sempre tra 1 e 1,5 bar e che potete regolarla grazie a un apposito rubinetto posto in genere nella parte inferiore della caldaia, che vi consente così in caso di necessità di ricaricare acqua, aumentando così la pressione complessiva;
- calcare o altri problemi allo scambiatore. Lo scambiatore di calore è il fondamentale componente interno alla vostra caldaia o scaldabagno che permette all’acqua che circola all’interno di venire adeguatamente riscaldata e che spesso viene intaccato dal calcare. Con il tempo il calcare che si deposita nello scambiatore ostruisce il passaggio dell’acqua, provocando un conseguente calo di pressione nei rubinetti di casa, rendendo così incostante l’erogazione dell’acqua calda;
- pompa di circolazione difettosa. Qualsiasi caldaia o scaldabagno è inoltre dotata di una pompa interna che permette la circolazione dell’acqua all’interno dell’impianto, attraverso lo scambiatore e infine verso i rubinetti. Se si danneggia, l’erogazione dell’acqua calda potrebbe subire spiacevoli anomalie;
- valvola a tre vie danneggiata. L’usura e il calcare possono seriamente danneggiare anche la cosiddetta valvola a tre vie, componente fondamentale di qualsiasi caldaia che, oltre a erogare acqua calda sanitaria per i rubinetti di casa (bagni, cucina, lavanderia), deve inoltre provvedere all’acqua calda per il riscaldamento degli ambienti domestici. La valvola, a seconda del circuito che chiede acqua in quel preciso momento, devia l’acqua verso l’uno o verso l’altro. Se il meccanismo di scambio di cui questa valvola è dotata si dovesse inceppare, l’erogazione dell’acqua calda potrebbe risultare incostante o inefficace;
- rubinetti e rompi-getto ostruiti. I rubinetti, ma soprattutto i cosiddetti rompi-getto tendono per loro natura a trattenere il calcare. Questi ultimi sono una sorta di filtri che permettono di distribuire il getto dell’acqua che fuoriesce dal rubinetto, controllandone la caduta in maniera ordinata e costante. Spesso si tende a dimenticarsi della loro esistenza, fino al momento in cui sono troppo sporchi per far passare l’acqua, che perde di pressione e in questo modo non permette alla caldaia di attivarsi per riscaldarla. I rompi-getto, che si possono svitare facilmente dalla bocca dei rubinetti, necessitano periodicamente di pulizia e manutenzione, per liberarli dal calcare in eccesso, così come i rubinetti. Questi ultimi sono infatti dotati di una sorta di cartuccia interna che l’usura e il calcare tendono a ridurre in pessimo stato, provocando oltre a eccessive incrostazioni anche un’anomala erogazione dell’acqua calda.
Acqua calda della caldaia non costante: come risolvere
Se notate che l’acqua calda prodotta dalla vostra caldaia o del vostro scaldabagno a gas ha frequenti sbalzi di temperatura, la prima cosa da fare è controllare la pressione del vostro impianto. Se questa è inferiore a 1, con l’apposito rubinetto situato in genere nella parte inferiore della caldaia, aumentate la pressione dell’acqua fino al valore massimo di 1,5 bar. Una volta richiusa la valvola verificare di nuovo l’acqua calda aprendo uno dei rubinetti di casa. Mentre effettuate questa operazione verificate se sono visibili tracce di calcare sul getto della doccia o all’interno dei rubinetti, svitando i rompi-getto con l’aiuto di una pinza. Spurgate i rubinetti da eventuali impurità o sedimenti. Potrebbe essere utile far passare una notte ai rompi-getto e al soffione della doccia, svitabile anch’esso dal tubo o dalla parete, immersi nell’anticalcare in una bacinella piena d’acqua.
In Comuni dove l’acqua dell’acquedotto è per sua natura molto forte, cioè con un’alta concentrazione di calcare, già da alcuni anni al momento di installare una nuova caldaia o scaldabagno, l’apparecchio viene dotato di un’apposita capsula che permette di “stoppare” gran parte del calcare in ingresso. All’interno della capsula è contenuta una particolare sostanza chimica capace di trattenere appunto il calcare, che periodicamente va integrato perché tende con l’utilizzo a dissolversi. Sarebbe opportuno sostituire il filtro almeno ogni 3 o 4 mesi. Se nonostante questi opportuni e basici interventi di pulizia e manutenzione il problema persiste questo significa che almeno uno dei componenti interni della caldaia o dello scaldabagno (scambiatore, pompa di circolazione o valvola a tre vie se si tratta di caldaia) è danneggiato o troppo incrostato. In questo caso è necessario l’intervento di un tecnico specializzato, insieme al quale valutare una pulizia interna dell’impianto, la sostituzione di uno o più componenti ormai irrecuperabili o addirittura l’acquisto di una nuova caldaia o di un nuovo scaldabagno a gas.
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