Come costruire o ristrutturare una casa a basso impatto ambientale
Come rendere la tua casa a basso impatto ambientale, aumentando l’efficienza energetica rendendola di classe a: agiamo su consumi, isolamento e impianti!
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Sei anche tu tra quelli che chiudono il rubinetto quando si lavano i denti,
non buttano cartacce per terra (riempiendo la borsa di residui di ogni tipo) e insegnano ai loro figli a rispettare la natura? Ottimo, sei già a buon punto! Ma esistono molti altri accorgimenti che puoi mettere in pratica per far avvicinare il più possibile la tua casa all’impatto ambientale zero.
Uno studio EURAC del 2014 dipinge infatti la situazione delle abitazioni italiane come abbastanza negativa riguardo l’efficienza energetica. Gli edifici italiani sono tra i più energivori d’Europa: l’80% delle nostre case ha più di quarant’anni e non possiede quindi le tecnologie per la certificazione in classe A. Inoltre alcune ricerche Ispra evidenziano un incremento delle emissioni provenienti dal settore residenziale: dal 1990 al 2013 sono infatti aumentate ben del 9,4%. Come possiamo intervenire? Sostituendo impianti obsoleti e non più a norma con tecnologie a basso impatto ambientale: la spesa da sostenere inizialmente può essere più importante, ma sul lungo periodo, oltre ad un minor impatto in termini energetici, anche il risparmio in bolletta è assicurato!
Una distinzione va però fatta tra abitazioni esistenti ed abitazioni in progettazione, costruzione o ristrutturazione. In questi ultimi casi non bisogna solo contenere i consumi energetici per un basso impatto ambientale, ma progettando bene la fase di costruzione bisogna considerare anche altri fattori basati sulla latitudine, sul volume costruito e sulla destinazione d’uso, come:
- Il riuso di arredi e materiali esistenti, prediligendo quelli che nel loro ciclo di vita non siano dannosi per l’uomo e l’ambiente
- L’uso di sostanze non tossiche
- L’uso di materiali la cui produzione rispetti il protocollo di riciclaggio e basso inquinamento
- La vicinanza a mezzi di trasporto collettivi
- Il consumo di suolo
- Il contenimento di costi idrici
Ma anche se non sei in fase di costruzione e ristrutturazione dell’abitazione puoi migliorare tantissimo l’impatto ambientale della tua casa con alcune soluzioni intelligenti! Eccole:
- Sostituisci tutte le lampade con i LED, comprese quelle del giardino e del vialetto di casa: otterrai un risparmio del 90% rispetto a quelle a filamento.
- Sostituisci la vecchia caldaia con una caldaia a condensazione: consentono una maggiore efficienza energetica grazie alla possibilità di recupero del calore latente dei gas di scarico con un risparmio sui consumi fino al 30%. Per approfondire l’argomento guarda il nostro video “Sostituire la caldaia tradizionale con una a condensazione”
- Limita il consumo energetico del condizionatore con una pompa di calore reversibile o inverter: trasforma il calore presente nell’ambiente in energia termica per avere una casa riscaldata, acqua calda sanitaria e il raffreddamento.
- Sostituisci gli infissi tradizionali con infissi efficienti, spesso quelli esistenti hanno una forte dispersione del calore e un basso isolamento, aumentando così il dispendio energetico in bolletta. La somma spesa, grazie agli incentivi del 65%, si recupera in dieci anni, ma se non si ha a disposizione subito quel capitale, un’altra mossa vincente è sostituire i vetri singoli degli infissi con vetri doppi sigillati: questo sistema taglia il 20% del consumo energetico domestico!
- Elimina tutti i rivestimenti in eternit e sostituiscili con pannelli solari termici che sfruttano l’energia del sole per produrre acqua calda sanitaria. Il costo dipende dal tipo di collettore installato, ma un impianto ideale per una famiglia di tre persone evita l’emissione di oltre 1500 kg di CO2 l’anno. In questo caso inoltre è possibile accedere anche al bonus eternit.
- Gestisci l’acqua in modo differente. Per prima cosa sostituisci la vasca con una doccia a basso consumo idrico, per irrigare il prato raccogli l’acqua piovana in semplici barili ed infine sostituisci il vecchio sciacquone con un modello a doppio tasto. Oltre il 30% dell’acqua consumata in casa dipende dallo sciacquone: ogni volta che lo utilizziamo disperdiamo circa 12 litri d’acqua.
A completamento di quanto detto finora ricordiamo che il Decreto Milleproroghe, entrato in vigore il 30 dicembre scorso, ha spostato in avanti il termine entro il quale, per grandi ristrutturazioni e nuove costruzioni, le fonti rinnovabili possono limitarsi a coprire il 35% del fabbisogno energetico legato al riscaldamento, al raffrescamento e alla produzione di acqua calda sanitaria in casa.
L’aumento della percentuale di copertura dal 35% al 50% slitta dal 31 dicembre 2016 al 31 dicembre 2017, quindi anche dal punto di vista legislativo il momento è propizio per ristrutturare o costruire una casa con strutture e tecnologie a basso impatto ambientale.
“Non conosciamo mai il valore dell’acqua finché il pozzo è asciutto”.
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