La direttiva ERP: cos’è e come mettere a norma il tuo impianto

Scopriamo insieme cos'è la direttiva ErP e come puoi mettere a norma il tuo impianto.

Scopriamo insieme cos’è la direttiva ErP e come puoi mettere a norma il tuo impianto.

Energy-related-Product, in Italiano “prodotti connessi all’energia”: il nome ci lascia già intuire come la Direttiva ErP sia strettamente connessa a tematiche ormai care a tutti come inquinamento, effetto serra e surriscaldamento globale. La coscienza collettiva nel campo ambientale si sta facendo sempre più matura. Coinvolge le grandi autorità come i singoli cittadini, che finalmente si sentono chiamati in causa per il benessere del nostro Pianeta.

Più precisamente, la direttiva ErP è una normativa che corrisponde a una serie di regole imposte dall’Unione Europea, nate per ridurre le emissioni nocive che hanno generato gli attuali danni ambientali di cui tutti siamo a conoscenza.

Le sue origini risalgono al 2005, anno in cui è entrato in vigore il protocollo di Kyoto, l’ accordo internazionale tra Stati con l’obiettivo di contrastare il riscaldamento globale.

L’UE lo ha tradotto suddividendolo in tre obiettivi principali da raggiungere entro l’ormai vicinissimo 2020:

  1. taglio del 20% delle emissioni di gas inquinanti, rispetto ai livelli del 1990;
  2. ottenere il 20% del fabbisogno energetico da fonti rinnovabili;
  3. miglioramento del 20% dell’efficienza energetica.

Direttiva ERP ed etichettatura energetica

Grazie alla Direttiva ErP, l’etichettatura energetica limpida e visibile su tutti gli elettrodomestici è stata resa obbligatoria dal 26 settembre 2015 anche per i generatori di calore per il riscaldamento e la produzione di acqua calda sanitaria ed è imprescindibile sia per il singolo dispositivo che per l’intero sistema.

L’etichettatura energetica è regolamentata uniformemente in tutta Europa secondo procedure di calcolo definite dalla Commissione Europea e permette di confrontare e misurare il livello di efficienza di ogni elettrodomestico o impianto e valutarne le prestazioni, sia nel caso di nuove installazione che di riqualificazione.

Essa è un valido aiuto nella scelta di una nuova caldaia o pompa di calore, ma poiché non sono i singoli componenti a rendere efficiente, dal punto di vista energetico, il tuo impianto, ma è la loro perfetta integrazione, ti consigliamo di rivolgerti ad un unico fornitore in grado di fornire ed installare impianti di riscaldamento completi, certificati e adatti all’ambiente in cui vanno collocati.

Direttiva ERP, perchè si chiama così

Perché si chiama Direttiva ErP? Energy-related-Product: da qui nasce l’acronimo della normativa che dal 2009 si occupa del benessere del nostro Pianeta. “Prodotti connessi con l’energia”, questa è la traduzione italiana, che ci rivela come la direttiva ErP emanata dall’Unione Europea abbia a che fare con la regolamentazione di tutto ciò che utilizza energia.

L’obiettivo ormai attuato da oltre 10 anni è quello di regolamentare i requisiti di eco-design per tutti i dispositivi che sfruttano l’energia, eccetto per quelli destinati al settore dei trasporti.

Si mira a migliorare l’efficienza energetica del 20% entro l’ormai vicino 2020, controllando i vari step dalla produzione all’utilizzo, partendo dalle materie prime, al metodo di lavorazione, trasporto e vendita fino all’uso e addirittura al riciclo o smaltimento.

Direttiva ERP per le caldaie

La Direttiva ErP per le caldaie è composta da una serie di regole imposte dall’Unione Europea volte a ridurre le emissioni nocive che hanno generato il riscaldamento incontrollato del Pianeta.

Già nel 2005 col protocollo di Kyoto, un accordo internazionale tra Stati, era stato posto l’obiettivo di contrastare il surriscaldamento globale. Nel 2009, poi, L’UE ha tradotto e semplificato i suoi principali punti suddividendolo in tre obiettivi che l’UE si è prefissata di raggiungere entro il 2020 ormai alle porte:

  1. taglio del 20% dell’emissione di gas a effetto serra rispetto ai livelli del 1990;
  2. ottenimento del 20% del fabbisogno energetico ricavato da fonti rinnovabili;
  3. miglioramento del 20% dell’efficienza energetica.

Col tempo le prestazioni degli apparecchi sono state regolamentate secondo standard sempre più restrittivi finalizzati inizialmente solo alla riduzione dei consumi con l’introduzione di sempre più numerose caldaie a condensazione e, successivamente al contenimento del rilascio di gas inquinanti per l’atmosfera.

Le normative

Le normative della Direttiva ErP per le caldaie si riferiscono alle regole di Ecodesign e alle direttive sull’etichettatura energetica. Grazie a questo sistema, si è fornito al consumatore uno strumento di confronto semplice.

Le normative comunitarie ErP sono entrate in vigore il 26 settembre 2015 con effetti e successi decisamente rilevanti.

La loro piena attuazione è stata scaglionata e suddivisa in 3 fasi:

  • la Fase 1, corrispondente all’attuazione della normativa, che ha imposto l’obbligo di produrre esclusivamente dispositivi con specifici standard di efficienza energetica;
  • la 2, iniziata il 26 settembre 2018, secondo la quale gli apparecchi devono garantire non solo i rendimenti minimi richiesti ma anche emissioni inquinanti, non superiori a 56 mg/kWh di NOx (Ossidi di Azoto).
  • la 3, con una revisione dell’etichetta in un’unica scala da A a G in sostituzione delle varie scale oggi esistenti, specifiche per le diverse tipologie di prodotti.

Direttiva ERP per le pompe di calore

Dal 2015, secondo la Direttiva ErP per le pompe di calore, tutti i dispositivi di riscaldamento e produzione di acqua calda sanitaria devono rispettare dei precisi requisiti prestazionali minimi e devono essere accompagnati da un’etichetta energetica, che fornisce all’utente informazioni contemporaneamente precise e semplici per il confronto. Tra questi apparecchi rientrano anche le pompe di calore, che in etichetta riportano dati tecnici come la potenza termica erogata e la rumorosità, oltre alla classe di efficienza, che fino a poco tempo fa andava da A++ a G.

Da settembre 2019 le pompe di calore più performanti sono state rese ancora più facilmente riconoscibili indentificandole con la classe A+++. Infatti da quest’anno una classificazione energetica più rigorosa ha eliminato le classi di minor efficienza dalla E alla G ed ha aggiunto la nuova A+++ per identificare i prodotti più efficienti.

Le normative

Le normative che regolamentano gli elettrodomestici delle nostre case risalgono al lontano 1990: a frigoriferi, lavastoviglie, lavatrici e forni presenti sul mercato venne applicata la famigerata etichetta. Nel tempo tutti i dispositivi alimentati ad energia sono diventati soggetti ad attenzione su tutto il loro ciclo vitale fino ad arrivare al 2013, anno in cui le norme sulle nuove etichette energetiche sono state applicate ai climatizzatori e alle pompe di calore aria-aria.

Le normative definiscono standard ambientali indispensabili per la commercializzazione nella Comunità Europea dei prodotti a cui fanno riferimento.

Dalla prima etichetta energetica a oggi, grandi sono stati i passi avanti e i risultati ottenuti in termini di benefici per l’ambiente. La strada è ancora lunga, ma la coscienza dei cittadini si fa sempre più matura anche grazie a queste normative che disciplinano il consumo energetico.

“Lo scopo della società umana deve essere il progresso degli uomini, non delle cose.”

LÉONARD SISMONDE DE SISMONDI
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